Prigionieri di un Servizio
I servizi, soprattutto quelli di base, ormai sono diventati un vero supplizio. Prendiamo ad esempio la Banca
Bisogna prelevare i soldi e questi sono finiti!

Parliamo del bancomat.
Puntualmente a inizio mese ci sono file fuori dalla banca ben prima dell’apertura degli sportelli.
Dovrebbero andare a lavorare ma sono lì ad aspettare.
Si ci sono anche persone in età lavorativa, la fila non è fatta solo da pensionati.
Ad ogni modo ti avvicini al bancomat per prelevare da lì.
Adesso mi spiego la lunghezza della fila.
Niente soldi nel bancomat.
Per prelevare mi devo mettere in coda alla fila di cui sopra.
Probabilmente se vado e torno da Torremaggiore faccio prima.
Desisto.
Proverò nel pomeriggio.
Intanto mi chiedo come una banca possa rimanere senza soldi.
Ma non li stampavano?
E’ evidente che anche gli istituti bancari sono vittima della stessa economia che hanno generato per noi.
Insomma è crisi per noi ed è crisi anche per loro.
Da dove deriva la loro povertà nei servizi?
Sono società per azioni e rispondono agli azionisti, che se ci investono vogliono guadagnarci.
Se compro le azioni di una banca mi aspetto di guadagnarci.
Se la banca non mi fa guadagnare i miei soldi li vado ad investire da un’altra parte (Vedi le società di energia…. — maledette bollette !!!! )
Siccome non riescono a prestare i soldi perché le persone non sono sceme a prenderli con un tasso usuraio, devono recuperarli da qualche altra parte.
SPOILER
Li prendono tagliando i servizi.
Pure tagliando sul cervello di un impiegato a cui basterebbe sorvegliare la quantità di soldi che c’è nel bancomat… magari se ne accorge e lo fa riempire di nuovo… (SEMBRA FANTASCIENZA)
Ma questo è!
Sia chiaro che non ce l’ho con gli impiegati della nostra banca.
Sono convinto che quando vengono in banca ci mettono tutto il loro impegno e la loro buona volontà per soddisfare noi clienti.
Tuttavia i disagi ci sono, sono ricorrenti e strutturali.
Che dobbiamo fare? Cosa pensare? Con chi ce la dobbiamo prendere?
Non basta lamentarsi, bisogna riconoscere che siamo immersi in una realtà complessa, che non può essere racchiusa in una lamentela.
A pensar male del prossimo si fa peccato ma si indovina
Papa Pio XI
(citata in altra forma anche da Andreotti)
Della citazione sopra voglio attirare l’attenzione sulla parte finale “si indovina”…. vuol dire che non è sempre vero.
Proprio perché viviamo in una realtà complessa.
E allora?
Appena lo so vi faccio sapere!
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