Contributo Scolastico: Chi, e Perché, lo Paga!
Cos’è?

In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro), fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, etc.). Eventuali contributi possono dunque essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo e nella massima trasparenza, partecipano al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni, per raggiungere livelli qualitativi più elevati. E’ pertanto illegittimo, e si configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo.
I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto. –> https://www.miur.gov.it/tasse-scolastiche/contributo
In due Parole:
Dovrebbero pagarlo le famiglie come rimborso per le spese sostenute dalla scuola per conto delle famiglie come: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, etc.
ed in aggiunta: Eventuali contributi possono dunque essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo e nella massima trasparenza, partecipano al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni, per raggiungere livelli qualitativi più elevati.
Quindi va pagato alla scuola per spese sostenute per le famiglie stesse: la assicurazione individuale per lo studente ad esempio. Oppure per l’acquisto di servizi e materiali finalizzati a migliorare o fare di più come insegnamento.
Insomma se a scuola bisogna intervenire su: (ne abbiamo parlato all’ultimo consiglio)
- Sostituire una lampadina fulminata
- Riparare le tapparelle rotte
- Acquistare materiale di consumo per le pulizie
- Acquistare carta igienica
- Una mano di vernice
- Sostituzione di un interruttore rotto
Il contributo scolastico non è lo strumento deputato alla risoluzione di questi problemi.
Verso l’abolizione?
Notizie di inizio anno facevano presagire un assorbimento dei costi da parte dello stato in merito alla componente relativa all’assicurazione individuale dello studente.
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 3 luglio 2023, n. 85 di conversione in legge, con modificazioni del decreto legge n. 48 del 2023, recante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro“, fa menzione all’articolo 18 che:
Estesa la tutela assicurativa INAIL a studenti e personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore in tutti gli ambienti scolastici.
Approfondendo sul sito dell’INAIL andando nel dettaglio della circolare n.45 del 26/ottobre2023:
L’estensione della tutela Inail riguarda pertanto il personale docente e gli studenti di
tutte le scuole e gli istituti di istruzione, statali e non statali.
Sembra che per l’anno 2023/2024 tale contributo scolastico non sia dovuto poiché agli atti sta provvedendo lo Stato.
Resta da verificare entro il prossimo Consiglio di Istituto se tali fondi sono stati effettivamente erogati alla nostra scuola oppure siamo ancora in attesa.
Alla prossima!
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